quando esplode un pomodoro



-Come stai?
-Non so, non riesco a capirlo
-Ma come non riesci a capirlo? Hai qualche problema?
-No, non penso...
-È successo qualcosa?
-Non mi sembra
-E allora cos’hai?
-Nulla, è solo che a volte penso, e forse… sai, forse penso troppo
-E allora non pensare
-Ma come faccio? Non riesco mica a fermarlo, è una cosa che va da sola
-E allora dimmi, a cosa stai pensando?
-Penso che tutti abbiamo paura di qualcosa, non ci sono donne o uomini senza paura.
-Dici?
-Sì, dico! Tu non credi?
-Non so, molti, almeno all’apparenza, sembrano non aver paura di nulla
-Secondo me loro o sono incoscienti o mentono
-E perché dovrebbero mentire?
-Semplice, perché avere paura fa paura. Tu non hai paura di nulla?
-Di cosa dovrei aver paura? Che mi succeda qualcosa di brutto? Che mi entrino i ladri in casa?
-No, non di queste stupidaggini... Non hai paura di... di sentire?
-Sentire? E cosa dovrei sentire?
-Ah bo, paura di amare o di essere amato, paura di essere rifiutato o di non essere all’altezza, paura di non dare abbastanza o di non bastare, paura di sentire il cuore ridere, paura di sentire la mancanza di qualcuno, come se ti mancasse una parte del tuo stesso corpo, sentirlo proprio sulla pelle, paura di sentire che il tuo corpo prova in ogni modo a dirti che è vivo e che c’è
-Ummh… no, perché dovrei avere questi timori, non ha senso…
-Ma come non ha senso?
-Per come me l’hai spiegata per me non ha senso, perché dovrei avere queste paure?
-Non hai mai sentito un'esplosione dentro di te?
-Ma te sei fuori, ma di cosa stai parlando?
-È come un terremoto, improvviso, lo senti dentro, non capisci bene, ad un certo punto senti un boom... E chissà per quale motivo pensi sia esploso un pomodoro. Apri gli occhi, il cuore batte più veloce del solito, il sogno si sta dissolvendo, ti accorgi che al posto delle lenzuola bianche che c’erano prima ora ci sono altre lenzuola, meno soffici e più pesanti. Rigirandoti nel letto ti accorgi che accanto a te non c’è nessun corpo caldo, ma solo un cuscino in più, ancora non realizzi che era solo un sogno, il pomodoro esploso, le lenzuola bianche, il corpo caldo accanto al tuo. Ancora non ti rendi conto che era solo un sogno, che dalla porta di quella stanza persa nell’immenso vuoto vedi entrare i fantasmi della tua vita, osservi tutto da sotto le coperte pesanti, il sogno si mescola alla realtà. I fantasmi continuano ad entrare, la stanza è ormai piena, al prossimo fantasma la stanza potrebbe scoppiare, ecco che ne entra un altro e la stanza esplode come una bolla di sapone giunta ormai alla fine della sua vita così leggera. Lo sai, le bolle di sapone non implodono, ma si dividono in un punto per poi riunirsi nel punto esattamente opposto… e come le bolle anche la stanza esplode. Due fantasmi parto da un punto e corrono nella direzione opposta per poi ritrovarsi nel punto opposto a quello dal quale sono partiti. Ora i fantasmi sono liberi di invadere quel posto tanto bianco e tanto leggero che ora non esiste più, adesso ci sono solo le coperte che non sono più morbide come le ricordavi, una fitta allo stomaco, eccone un’altra alla gola e un’altra alla testa, in verità sono i fantasmi che entrano nella realtà, i pensieri iniziano a svegliarti e inizi a capire che non è mai esploso nessun pomodoro, che non hai mai dormito in quella beatitudine di posto, immensamente bianco, immensamente vuoto.
Lo sai, il bianco è la somma di tutti i colori.
Tutti i fantasmi della tua vita sono stati risvegliati dall’esplosione di un unico pomodoro.
Loro ti hanno risvegliato da quell’utopico abbraccio caldo in quelle morbidissime lenzuola per riportarti bruscamente nella realtà dove anche mentre dormi non sei al sicuro dalle tue paure, dai castelli che crollano e svaniscono davanti ai tuoi occhi in mille pezzi, in una nube di polvere, in uno straziante momento che dura un solo attimo, talmente breve ma abbastanza da imprimersi nella mente per sempre.
Ed è così che ogni volta che un pomodoro esploderà nel cuore della notte ti sveglierai con il cuore in gola perché sarà rimasta una piccola, invisibile, impercettibile scheggia di vetro pronta a tagliarti non appena avrai ripreso a camminare a piedi scalzi.
Che poi se ci fai caso il pomodoro è ricorda un po’ un cuore, è rosso e fragile… quella volta è un po’ come se fosse esploso il mio cuore
-Pomodori che esplodono, pomodori-cuori, bolle di sapone, fantasmi, ma che cosa stai parlando?
-Ti parlo di me, di come mi sento… di come mi sento quando non mi capiscono… un po’ come mi sento adesso
-Non ti seguo
-Appunto!

fine

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