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mondo 3 finale

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precedentemente in mondo 3 Passarono circa dieci minuti che Minerva passò in catatonico silenzio, al rientro aveva trovato le chiavi della 104 sul bancone. Gli occupanti dovevano essere andati via durante la sua assenza. Chissà se avevano svuotato il frigobar senza pagare. Era l’unica cosa a cui riusciva a pensare. Sperava che i tre se ne andassero senza ripassare da lì. Perché vollero mostrargli quello spettacolo agghiacciante? Era tutto una messinscena forse? Ma perché? Cosa potevano mai ricavarci? A quel punto Minerva si domandava se fossero davvero i soci del capo o solo degli psicopatici che si prendevano gioco di lui. In quel momento Athos si ripresentò nella hall, gli altri due non erano con lui. Era di nuovo impeccabile come prima. Athos guardava Minerva con uno sguardo pieno di compatimento. “L’ho forse sconvolta? Mi dispiace, sappia soltanto che stanotte lei ha squarciato il velo di Maya” Si appoggiò con le mani al bancone e proseguì: “prima di andarmene però vogli

mondo 3 parte 3

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precedentemente in mondo 3   “Si certo Aramis, ora procediamo. Vede Minerva purtroppo abbiamo impegni pressanti che ci hanno spinto fino a qui di persona e nel pieno della notte.” Si sentirono attraverso la finestra dei passi veloci, qualcuno correva via fuori dal cancello aperto. Minerva scattò in piedi a vedere cosa succedeva, vide una ragazza correre in direzione dei campi. “Non si preoccupi è solo una puttana che ha appena ripulito il suo cliente” disse Athos con voce annoiata. “Cosa? Come fa.. .”  “Ascolti Minerva” interruppe Athos. “dobbiamo andare un attimo nell’ufficio di Marrone e poi ci accompagnerà nella  stanza 107 dobbiamo recuperare una cosa da lì.” Si alzarono tutti e tre all’unisono e si avviarono verso l’ufficio di Marrone. Porthos che sembrava aver perso all’improvviso quella sua aria flaccida e remissiva estrasse di tasca una chiave e con decisione aprì la porta dell’ufficio del direttore. Passarono nell’ufficio circa cinque minuti, Minerva non eb

mondo 3 parte 2

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precedentemente in mondo 3 Erano vestiti tutte e tre di bianco, con camicie e pantaloni di lino estivo e ai piedi portavano tutti le infradito. Sembravano tre Lele Mora. Uno in particolare a prima vista sembrava proprio Lele Mora, ma non lo era. Era un po’ più minuto e magro. Un altro invece era alto e muscoloso mentre il terzo aveva un bel pancione importante ed era del tutto pelato. Tutti e tre erano comunque pesantemente abbronzati. I tre si guardarono un attimo intorno e poi si diressero verso l’ingresso interno che dallo spiazzo dava alla hall del motel. “Buonasera, Minerva”. Esordì il palestrato appena si avvicinò a Minerva. “Buonasera, signore, è già stato qui da noi?” Rispose Minerva cercando di nascondere la sorpresa nel sentirsi chiamare per nome da quello sconosciuto. “Certo che sono già stato qui, vede noi siamo i soci del signor Marrone.” Il Signor Marrone era il capo di Minerva, nonché direttore del motel. Aveva sempre parlato di questi fantomatici “soci”, che

mondo 3 parte 1

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Nonostante quello che si possa pensare il turno di notte raramente offriva serate vuote o noiose. Il Motel Rexx aveva un discreto giro di affari e una cerchia ristretta di clienti abituali. Ogni notte offriva almeno un piccolo spunto, o una piccola gemma per chi avesse voglia di restare sveglio. Questo però non era il caso del Sig. Minerva, il portiere di notte. Dopo anni di notti dietro il bancone, ormai non prestava quasi più attenzione alla variegata umanità che si riversava ogni sera nel motel. Amanti, prostitute con i loro clienti, clienti abituali con le loro prostitute, viaggiatori, camionisti, sbandati e drogati ormai non lo incuriosivano più. Quella sera in particolare, il Sig. Minerva arrivò leggermente in ritardo alla consegna del turno. Il treno arrivò in ritardo e quindi gli toccò fare una corsa dalla stazione al motel che lo sfiancò e gli fece perdere quel poco di buon umore che gli aveva regalato il vino a cena. Entrò trafilato e cominciò a lamentarsi dell’acca