odd finale
precedentemente in odd Si girò a controllare se Dan se ne fosse accorto, ma sentiva già il peso che era piombato sul cuore del suo amico, e sapeva che lui lo avrebbe interpretato come un segno. Dan era lì, seduto sullo sgabello, gambe penzoloni, spalle basse e sguardo rivolto in quel punto del pavimento neanche ci fosse un fascio di luce di un riflettore che puntava proprio lì. Dan aveva anche dimenticato di averlo messo in quel barattolo. Tessa rimase per un po’ con il barattolo di latta preso a Praga in mano, l’anta della credenza aperta e, nella stessa possa che aveva, leggermente inclinata e lo sguardo fisso a terra sul quel braccialetto tutto distrutto, che, anche lei, non vedeva più da tempo. Fu un po’ come se il tempo si fermasse, i rumori esterni non le arrivavano più, come se fossero stati chiusi fuori, né un clacson, né una frenata repentina, nulla che facesse pensare che in quel momento oltre a lei, Dan e quel bracciale caduto a terra, esistesse altro al mondo. I