Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta odd

odd finale

Immagine
precedentemente in odd Si girò a controllare se Dan se ne fosse accorto, ma sentiva già il peso che era piombato sul cuore del suo amico, e sapeva che lui lo avrebbe interpretato come un segno. Dan era lì, seduto sullo sgabello, gambe penzoloni, spalle basse e sguardo rivolto in quel punto del pavimento neanche ci fosse un fascio di luce di un riflettore che puntava proprio lì. Dan aveva anche dimenticato di averlo messo in quel barattolo. Tessa rimase per un po’ con il barattolo di latta preso a Praga in mano, l’anta della credenza aperta e, nella stessa possa che aveva, leggermente inclinata e lo sguardo fisso a terra sul quel braccialetto tutto distrutto, che, anche lei, non vedeva più da tempo. Fu un po’ come se il tempo si fermasse, i rumori esterni non le arrivavano più, come se fossero stati chiusi fuori, né un clacson, né una frenata repentina, nulla che facesse pensare che in quel momento oltre a lei, Dan e quel bracciale caduto a terra, esistesse altro al mondo. I

odd parte 4

Immagine
precedentemente in odd  Sentendo quelle parole per Tessa fu come se quei dieci anni le fossero scesi addosso tutti insieme, come se fino a prima di sentirselo dire non se ne fosse resa conto, come se anche questa volta non aveva lasciato entrare l’odore delle emozioni nei suoi polmoni e fosse stata in apnea per tutto quel tempo. Anche se nella realtà, appena prese consapevolezza dei dieci anni, smise di respirare, contrasse i muscoli e serrò la mascella. Dan ormai conosceva la sua amica, e sapeva riconoscere, forse anche prima di lei, quando l’ansia inizia a vincere la partita di tiro alla fune che ormai va avanti da anni tra Tessa e l’ansia. - Tess, respira, non stai respirando - Si, lo sto facendo, se non lo stessi facendo non potrei parlarti - Tess, ci abbiamo provato, abbiamo cambiato città, regione, e siamo tornati, ma ovunque siamo andati e chiunque abbiamo finto di essere in questi dieci anni noi siamo rimasti sempre noi, il tuo corpo rimarrà lo stesso e su di esso r

odd parte 3

Immagine
precedentemente in odd Dan si era appena trasferito in quel nuovo appartamento e per Tessa era la prima volta che andava a trovarlo lì. Dan aveva deciso di aspettarla sotto ed entrare insieme, conosceva bene la repulsione della sua amica per gli ambienti nuovi e quanto stress, o forse sarebbe meglio dire ansia, le causavano queste situazioni. Incontrandosi sotto casa, avrebbero fatto il percorso insieme, e l’avere qualcosa, qualcuno di familiare, di amico accanto, di solito la aiutava a gestire l’ansia, o almeno ad evitare attacchi di panico. Gli attacchi di panico erano iniziati quando lei aveva quindici anni, e lui tredici, l’anno in cui Dan aveva scoperto che la sua più cara amica si tagliava le braccia quando si sentiva schiacciata dal mondo, lo stesso anno che decisero insieme che lei non avrebbe più preso in mano una lametta per tagliarsi, lo stesso anno in cui non potendo più sfogare il suo senso di oppressione e lasciarlo scorrere via insieme al sangue che scivol

odd parte 2

Immagine
precedentemente in odd Entrò nel vagone, era senza aria condizionata. Decise di sedersi al sedile vicino alla porta, almeno così ad ogni fermata le sarebbe arrivata una zaffata di aria, non fresca, ma pur sempre aria.  Il treno stava arrivando alla stazione successiva e i freni erano entrati in azione, il rumore di ferro che stride copriva anche la voce dell’altoparlante che annunciava la nuova fermata. Se non fosse stata per la vibrazione non avrebbe sentito il telefono squillare. Appena vide il nome, decise di rispondere anche se fino a che il treno non di fosse fermano non sarebbe riuscita a sentire la voce che proveniva dall’altro lato. Lo fece solo per non perdere la chiamata, anche perché Dan chiama solo se è una vera emergenza. Sentiva che dall’altra parte proveniva una voce, ma non riusciva a distinguere una sola parola, se non avesse letto il nome, non avrebbe neanche capito chi fosse a chiamarla. Finalmente il treno si fermò e quel rumore infernale cessò. - Te

odd parte 1

Immagine
Mare mosso. Cosa è successo ai bitcoin? Mi imposto questo file. Ciao! Sì, mi sa di sì! 64? 63! 4,47$. Ecco il resto. Per chi è il brownies al limone? Per ora vado avanti con quello…. Per me un cappuccino, grazie Le era sempre piaciuto ascoltare il chiacchierio di sottofondo, cercare di entrare nelle conversazioni degli altri, cercando di capire quale fosse l’argomento. Ma a chi non diverte, forse a chi non ha un briciolo di curiosità . O.C.D. Sto progetto ha fatto un giro assurdo! Hanno cambiato il logo. La schiuma del caffè macchiato si stava asciugando sul bordo della tazzina, aveva l’aspetto di una di quelle pietre che assomigliano a spugne, un po’ come quella che aveva trovato una volta in riva al mare. L’aveva raccolta, lavata per bene, portata a casa ed infine era diventato il suo nuovo fermacarte. Una pietra gialla iniziava così una nuova vita. Chi sa come deve essere la vita di un fermacarte, meglio o peggio di una vita di una pietra in