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carne, ossa e il caro vecchio Newton finale

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precedentemente in carne, ossa e il caro vecchio Newton Mise la freccia e lentamente imboccò il viale. Ecco vai li con la macchina che ci danno le chiavi. Sul fianco dell’edificio c’era un finestra illuminata, Nando gli si accostò con la macchina. Buona sera. Il receptionist non più giovane si alzò dalla sedia scricchiolante. Idromassaggio o palo? Come scusi? Vuole una camera con idromassaggio o una con il palo? Non saprei… Nando guardò Sonia smarrito. Sono 60 euro. Disse il portiere quando l’indecisione di Nando si fece insostenibile. Ecco camera 104, la migliore che abbiamo, deve proseguire dritto, è l’ultima sulla destra. Nando tirò fuori il portafogli dalla tasca ed estrasse due banconote da cinquanta. Ecco a lei. Grazie ecco il resto e buona serata. Prese le chiavi Nando rimise in moto. La ragazza si era fatta stranamente silenziosa. Allora in fondo a destra, a destra, adestraadestra cazzo come sto sudando! il cuore mi batte all’impazzata, ecco deve essere questa… Ec

carne, ossa e il caro vecchio Newton parte 2

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precedentemente in carne, ossa e il caro vecchio Newton La serata era piacevole. Tirava una dolce brezza che portava odori evocativi. Nando salì in macchina, parcheggiata al solito posto, accese l’autoradio e aspettò. Dall’altro lato della strada stava passando una giovane ragazza in minigonna. Bella, chissà dove va, la seguì con l’occhio per un po’ marcando stretto i fianchi che si alzavano e abbassavano. Su e giù su e giù. Quando svoltò l’angolo mise in moto. Le strade erano molto tranquille, c’era quasi una calma surreale, ora con la luna alta in cielo che proiettava la sua luce pallida su tutto, sembrava che tutto fosse sospeso in una specie di limbo fuori dal tempo. Staranno tutti cenando ancora, allora dove vado, dove vado, bè per la campagna per cominciare, bella questa canzone. Percorse qualche chilometro tra le campagne e già non si ricordava come mai avesse voluto andare li. Era buio. I campi ai lati della strada erano delle macchie nere, come delle porte dimensional

carne, ossa e il caro vecchio Newton parte 1

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Che cazzo adesso anche l’ultimo arrivato pretende!   Pensava Nando Straccialano al suo rientro dal lavoro. Buttò il mozzicone della sigaretta e cercò nella tasca dei pantaloni le chiavi del portone.   Il fatto l’aveva messo di cattivo umore e, nonostante la fame, una volta in casa si buttò sul divano e si accese un’altra sigaretta.   Io quando ero nuovo mica mi mettevo a guardare i più anziani e dire se lui lo fa lo faccio anch’io , se lui non lo fa perché devo farlo anch’io? Cazzo un po’ di rispetto! Sono diritti che si acquisiscono col tempo... Cazzo è lì da tre giorni e già rompe le palle!   E fu nel mezzo di questi pensieri che qualcuno citofonò.   Nando si alzò faticosamente con la testa che gli pulsava e si diresse al citofono. Si? Ciao sono io, rispose una voce squillante. Sì ciao, vieni su. Nando apri il portone all’amico. Permesso, disse P. entrando.   Allora come va? Come mai da queste parti? Intanto P. si era accasciato su una sedia del tavolo e si mise a