carne, ossa e il caro vecchio Newton parte 1

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Che cazzo adesso anche l’ultimo arrivato pretende! 
Pensava Nando Straccialano al suo rientro dal lavoro. Buttò il mozzicone della sigaretta e cercò nella tasca dei pantaloni le chiavi del portone. 
Il fatto l’aveva messo di cattivo umore e, nonostante la fame, una volta in casa si buttò sul divano e si accese un’altra sigaretta. 
Io quando ero nuovo mica mi mettevo a guardare i più anziani e dire se lui lo fa lo faccio anch’io, se lui non lo fa perché devo farlo anch’io? Cazzo un po’ di rispetto! Sono diritti che si acquisiscono col tempo... Cazzo è lì da tre giorni e già rompe le palle! 
E fu nel mezzo di questi pensieri che qualcuno citofonò. 
Nando si alzò faticosamente con la testa che gli pulsava e si diresse al citofono. Si? Ciao sono io, rispose una voce squillante. Sì ciao, vieni su. Nando apri il portone all’amico. Permesso, disse P. entrando. 
Allora come va? Come mai da queste parti? Intanto P. si era accasciato su una sedia del tavolo e si mise a giocherellare con la scatola di stuzzicadenti. Non so che fare Nando, disse pensieroso. Nando si sforzò di mettere da parte ciò che lo assillava e ascoltare l’amico, anche se non voleva altro che vederlo andare via. Riguardo a cosa? Cos’è successo? È… è arrivata una nuova collega in ufficio, bella ragazza, sorriso incantevole, gambe lunghe, beh... Beh cosa? 
Be’ sai come sono io, dal primo momento che l’ho vista ho capito che tra me e lei nascerà una relazione, una relazione turbinosa e coinvolgente e mia moglie lo scoprirà. Dopo essere sbottato P. si passò le mani tra i capelli e sospiro profondamente. 
E sarà un disastro, la mia vita sarà un disastro! 
Ancora con questa storia P.? 
Lo sai che è vero, lo sai che io ‘vedo’ quello che mi capiterà. Quante volte ci ho azzeccato, eh quante? Chiese P. battendo un pugno sul tavolo. Le altre volte avevo ragione o no? Si ma… Scusami P., replicò Nando indispettito, se lo sai e mettiamo che sia cosi, basta evitare di avere una relazione con questa tua collega ed è finita qui, no? 
P. si alzò scuro in volto e si affacciò alla finestra. No Nando ormai è destino che sia così. Nando non rispose. La piega che aveva preso il discorso lo infastidiva. Questo accadeva sempre con P.. Nando da tempo aveva rinunciato a tentare di convincere P. che a volte sbagliava, con lui non c’era verso. Nando non disse nulla, aprì il frigo, tirò fuori due birre e ne allungò una all’amico che scrutava il vuoto dalla finestra. 
Passarono qualche minuto in silenzio. Nando aspettava pazientemente che P. si annoiasse e se ne andasse via. Era stufo e voleva stare solo. La presenza dell’amico lo irritava. 
Non mi capisci mai tu, eh? Chiese P., ascolta grazie per la birra io vado, aggiunse. Senza dire altro mandò giù in un solo sorso il resto della birra, posò la bottiglia sul tavolo e se ne andò. 
Lo guardò dalla finestra incamminarsi tutto curvo mentre il cielo si schiariva.  
Nando si cambiò, accese la tv e intanto accese il computer per controllare la sua mail. Niente posta a parte qualche pubblicità del viagra. Si stese sul divano e chiuse gli occhi per un po’. 
Erano le otto passate e Nando cominciava a sentire un certo languore, aprì il frigorifero e tirò fuori la pasta al forno che aveva comprato il giorno prima; accese il forno e ce l’infilò dentro. 
Mentre aspettava Nando accese la tv, si versò del vino in un bicchiere e si apparecchiò la tavola. 
Buonasera e benvenuti a una nuova puntata di cultura alle otto, con noi stasera il professore Montero Guardigno, docente all’università di Savros, buona sera professore. Nando tirò fuori l’insalata e la versò in un piatto profondo. Ci dica professore cosa ne pensa del sistema economico dei paesi democratici, il libero mercato quindi, a confronto con quelli per dire socialista, comunista o totalitari? 
Beh ecco vede, il discorso è molto complesso, credo che siano tutti sistemi fondamentalmente utopistici, nella loro forma teorica, sia chiaro. Come abbiamo già visto il sistema comunista si è dimostrato non applicabile ed io ho i miei dubbi anche sul sistema democratico, i sistemi totalitari non li prendo neanche in considerazione per la loro intrinseca natura oppressiva. Ancora un po’ di carote. Il problema è la natura umana... Vede nessun sistema può essere infallibile al cento per cento, né il comunismo né il capitalismo di mercato. Il comunismo fondamentalmente ha una visione del tutto scollata dalla realtà della natura umana. Le lasagne sono quasi pronte. La democrazia, per fare una metafora terra, terra, invece è come delegare ciò che fa testa al buco del culo, può un buco di culo sapere cosa è meglio per sé e per il resto del corpo? Ottimo vino. Quasi pronto. Ecco mi scusi professor Guardigno, quindi lei cosa suggerisce, insomma la questione non è semplice, lei avrebbe un modello di società alternativo? Sono contento che l’abbia chiesto, perché è proprio così, vede la soluzione è sempl. Basta, è pronto. Spense la tv e cominciò a mangiare. 
Gli piaceva mangiare in silenzio; era forse il momento in cui riusciva a riflettere meglio. Prese a fissare il quadro sulla parete di fronte a lui, un battello di inizio secolo che solca le acque del Mississippi, comprato qualche anno prima in un discount. É li che gli sarebbe piaciuto stare, su quel battello diretto Dio sa dove magari a giocare a poker o sdraiato sulla poppa a sorseggiare un po’ di whiskey. Fantasticava su avventure alle prese con alligatori e negri, giovani donne in pericolo da salvare, clamorose vincite al tavolo da gioco con duello finale dal quale usciva sempre vincitore. Ogni tanto, per rendere la fantasia più realistica poteva uscirne con una lieve ferita. 
I suoi pensieri furono interrotti dal telefono che squillava. Un po’ sorpreso si diresse verso il telefono. Pronto?... nessuna risposta. Pronto? Mise giù. L’accaduto lo rese un po’ perplesso. Chi poteva essere? 
Non è che ricevesse molte telefonate. Qualcuno dal lavoro? 
Qualche lontano parente? Mah! O forse era P. che si voleva scusare per prima. Gli passò la fame. 
Pensò a cosa poteva fare visto che non aveva sonno né programmi per la serata. In tv non c’era molto e quindi optò per un giro in macchina. Sarebbe andato un po’ per le campagne… Guardo fuori dalla finestra. Il sole ormai tramontato lasciava spazio al buio che avanzava, la luna all’orizzonte ancora gialla ed enorme si cingeva ad issarsi su per il cielo ed illuminare la città. Pensa che bella la campagna con questa luna! 


carne, ossa e il caro vecchio Newton continua...

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