rivoluzione automatizzata finale
precedentemente in rivoluzione automatizzata Gianni si addormentò con la lettera sul petto. Quella notte fece uno strano sogno. Una lunga processione di umanomatic sfilava per una lunga e ampia strada desolata. Era sera ma le basse case ai lati della strada erano buie, abbandonate. La processione era lenta e solenne, un senso di oppressione e tristezza permeava l’aria. Gli umanomatic erano diretti verso l’imbocco di un imponente ponte che sembrava proseguire oltre l’orizzonte, sorvolando l’oscurità. Sotto il ponte, una barocca costruzione che sembrava essere composta di soli circuiti svettava altissima a rasentare la base del ponte. Al suo interno Gianni poteva vedere decine e decine di umanomatic disposti in un cerchio perfetto. Erano tutti collegati tra di loro da fasci di energia azzurra, che vibrava e danzava nervosamente. All’interno del cerchio la materia primordiale dell’universo, (Gianni sapeva questo dettaglio senza che gli fosse riferito, come succede in molti sogni