soffice come il velluto finale
precedentemente in soffice come il velluto Non appena fui vicino al calorifero sentii una folata di vento. Evidentemente da quel lato c’era un’altra calamita gigante che aveva richiamato a sé il blu, la nebbia, il freddo, le parole non chiare e gli strani personaggi. Feci per voltarmi nella loro direzione. Mi ammonirono di non farlo. Questa volta lì capii. Capii cosa mi dissero. In quello stesso momento, nell’ovattato nero che saturava la stanza vidi un tavolo, era proprio accanto a me. Era alla mia sinistra. Era di legno. Le figure mi dissero di non distrarmi, dovevo dedicarmi al termosifone. In particolare dovevo rivolgere la mia attenzione alla manopola in alto a destra. Dovevo osservarla da vicino. Dovevo avvicinarmi. Ancora, non era sufficiente. No, non ero abbastanza vicina. Non ricordo con quali parole, ma ricordo che quelle sagome dietro di me insistevano, e senza toccarmi mi spingevano verso il termosifone, verso la manopola in alto a destra. Non sentivo né l