odd parte 3

storie-arrugginite-idee-racconti



Dan si era appena trasferito in quel nuovo appartamento e per Tessa era la prima volta che andava a trovarlo lì. Dan aveva deciso di aspettarla sotto ed entrare insieme, conosceva bene la repulsione della sua amica per gli ambienti nuovi e quanto stress, o forse sarebbe meglio dire ansia, le causavano queste situazioni. Incontrandosi sotto casa, avrebbero fatto il percorso insieme, e l’avere qualcosa, qualcuno di familiare, di amico accanto, di solito la aiutava a gestire l’ansia, o almeno ad evitare attacchi di panico.
Gli attacchi di panico erano iniziati quando lei aveva quindici anni, e lui tredici, l’anno in cui Dan aveva scoperto che la sua più cara amica si tagliava le braccia quando si sentiva schiacciata dal mondo, lo stesso anno che decisero insieme che lei non avrebbe più preso in mano una lametta per tagliarsi, lo stesso anno in cui non potendo più sfogare il suo senso di oppressione e lasciarlo scorrere via insieme al sangue che scivolava lungo le braccia, iniziò inconsapevolmente, incontrollatamente a crescere dentro di lei, nella sua mente fino a esplodere all’improvviso. Fortunatamente lo stabile in cui era il nuovo appartamento di Dan prometteva bene, sia perché non c’era una reception, così che nessuno dei due era costretto a salutare ogni volta uno sconosciuto, sia perché l’appartamento di Dan era al nono piano e per fortuna il numero nove era un numero dispari, a nessuno dei due erano mai piaciuti tanto i numeri pari, come gli estranei.
Arrivarono all’ascensore in silenzio, Tessa aveva bisogno del suo tempo per guardarsi intorno e sentirsi a suo agio nel nuovo ambiente.
L’ascensore era di quelli moderni, color metallo, specchio grande, maniglia per mantenersi, e numero di emergenza in bella vista. I numeri dei piani in rilievo con accanto la versione in braille.
A Tessa era sempre piaciuta l’idea del braille, avrebbe voluto impararlo per poter leggere anche al buio, aveva iniziato usando le scatole delle medicine che trovava in casa, poi piano piano aveva raccolto tutte le lettere dell’alfabeto, ma avendo la capacità della vista non aveva la giusta sensibilità per riuscire a distinguere le lettere con i polpastrelli, alla fine sbirciava sempre e leggeva con gli occhi. Chi sa se gli altri bambini cercavano modi per leggere al buio e non farsi scoprire con la luce della lampadina… chi sa che gli altri bambini avevano questo stesso interesse…
Le porte dell’ascensore si aprirono in contemporanea ad uno ding che proveniva da chissà dove. Perché mettono una musica per avvisare che sei arrivato al piano, non lo vedi dalla porta che si apre? Ah no, forse è per i non vedenti, eh loro non possono sbirciare come faceva lei.

La nuova casa di Dan era piccola, ma accogliente, c’erano ancora degli scatoloni sparsi qua e là, alcuni avevano delle scritte sopra, libri, racconti, per indicare cosa contenessero, altri erano aperti, evidentemente Dan aveva iniziato a sistemarli, ma poi aveva mollato a metà dell’opera.
- Vuoi un tè o qualcosa di più forte? - chiede Dan all’amica, che intanto si guardava intorno.
- Devi dirmelo tu, dipende tutto da cosa mi devi parlare, non mi hai voluto anticipare nulla… - E con un tono canzonatorio aggiunse - come al tuo solito!
I loro sguardi si incrociarono e un timido e complice sorriso apparve sui loro volti. Per un attimo le loro anime si abbracciarono così forte, come fecero i loro corpi quel giorno di luglio nel capanno della casa al lago. Ma quel momento fu spazzato via come una nuvola di fumo da Tessa, che, come al suo solito, non riusciva a gestire le situazioni ad alto livello emotivo, per cui disse - Metti l’acqua nel bollitore, che qui mi sembra ancora presto per iniziare con gli alcolici!
- Sai Tess, che giorno sarà lunedì?
- Dan, non so neanche che giorno sia oggi, mercoledì? - era tipico di Tessa rimuovere ciò che le poteva scaturire una qualunque emozione che non fosse rabbia, odio o rancore.
- No Tess, oggi è venerdì, lunedì sarà il 17.
- Questo lunedì?
- Si
- Quanti anni sono? - chiese con freddezza e distacco Tessa, troppo, anche per Dan che la conosceva da una vita.
- Lunedì saranno dieci anni




Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

lucifero stronzo incompreso parte 2

lucifero stronzo incompreso finale

kabuki parte 1