sapore di scoperta e odore di fumo parte 3

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L'oculus-NW927Y7 stava rivelando un’interferenza magnetica, segnale che la oculusteca avrebbe chiuso dì lì a poco.
Aura, sbuffò, non aveva voglia di tornare al mondo reale, avrebbe preferito stare ancora un per un po’ in compagnia dei Pharinani, ma per quella sera si sarebbe dovuta accontentare, si tolse l'oculos e li ripose nell'apposito contenitore.

Uscendo dal cubicolo Aura vide un tappeto di studenti che, come lei, usciva dalla piccola stanza studio e si dirigeva verso i tornelli dell'oculusteca.
Per uscire, come anche per accedere all'oculusteca e ai singoli cubicoli, era necessario passare sotto uno scanner il cip impiantato sotto pelle nel mignolo della mano destra.
Oramai i documenti non esistevano più, erano tutti stati sostituiti con cip, nel mignolo destro c’erano quelli relativi alla professione, Aura aveva lì tutti i pass per la scuola. Nell'indice destro c’erano quelli relativi ai conti correnti, era quello che si usava per fare acquisti, per pagare i vari servizi di cui si usufruiva. A differenza degli altri cip della mano destra, quello dell'indice era attivo sin da subito dopo la nascita, anche i neonati avevano un loro potere di acquisto, che però li avrebbe resi debitori allo stato, sin dalle prime ore della loro vita.
Infatti, non erano i genitori a depositare il denaro nei conti correnti dei neonati, ma era lo stato stesso, e i bambini, lo avrebbero restituito, una volta diventati adulti lavorando. Così aveva voluto la legge 87/57AB del dipartimento finanziario del sistema planetario, emanata tredici anni prima la nascita di Aura.

Aura aveva un debito di sedici anni, e con tutto il materiale scolastico di cui stava usufruendo in questi ultimi anni, avrebbe impiegato all'incirca trentacinque anni lavorativi per estinguere il suo debito. Trentacinque anni, se sarebbe riuscita a diventare un'antropologa laureata al pianeta-scuola Diploda, altrimenti, se avesse fallito nell'ottenere la borsa di studio le sarebbe stato assegnato un lavoro tramite un test attitudinale delle sue onde cerebrali, e in quel caso le sarebbero serviti dai cinquanta ai settanta anni per estinguere il debito.

Aveva sempre pensato che era triste vedere gli anziani mantenuti in vita artificialmente solo per consentirgli di lavorare e di saldare il loro debito prima di morire, non avrebbe mai voluto fare quella fine…

Come ogni sera, una volta uscita dall'edificio Aura si diresse direttamente verso il tunnel di trasporto, avvicinò il suo indice destro ad un piccolo led posto accanto all'apertura del tunnel e questo si aprì.
Entrò nel mezzo tubolare, si schiarì la voce e disse - Aura Kara Dahl ottotreausetteerre Est 18° 9′ 39.3″ Nord 28° 42′ 41.89″ Ovest 3° 11′ 3.1″ Sud 6° 7′ 14″ - e il tunnel rilasciò il mezzo per spedirlo verso casa di Aura.
Dopo pochi minuti di viaggio ad ultra velocità il cilindro in cui viaggiava iniziò la fase di rallentamento e poco dopo lo sportello si aprì automaticamente.
Era ormai sera, la temperatura si era abbassata e il cielo aveva cambiato colore, ora, era di un verde scuro, tipico di quella stagione.

Aura appoggiò il medio sulla porta di casa, e questa si aprì immediatamente. La prima cosa che fece fu poggiare lo zaino a terra per poi togliersi gli stivali, mentre si sistemava il calzino, che le era scivolato insieme allo stivale si diresse verso la cucina, aprì un’anta della dispensa e digitò il codice del prodotto che aveva scelto, poi appoggiò l’indice destro sul display e subito dopo una bustina venne fuori dal distributore posizionato della dispensa. Aprì la bustina e ne versò il contenuto in una ciotola, poi toccò, sempre con il medio destro, il rubinetto del lavello e aggiunse un po' acqua al contenuto che aveva appena tirato fuori dalla busta. Quando le sembrò che l’acqua fosse a sufficienza, toccò nuovamente il lavandino per chiudere l’erogazione dell’acqua e afferrò la busta che fino a poco prima conteneva la sua cena disidratata, la girò e lesse: per una reidrataizione completa lasciare il prodotto immerso nell'acqua per almeno per quindici secondi, per una reidratazione parziale lasciare il prodotto immerso nell'acqua per almeno per sette secondi.
Dimenticava sempre i tempi di cottura, la cucina non era mai stata il suo forte, per questo le piacevano quelle popolazioni aliene che erano soliti prepararsi il cibo cuocendolo per mezzo del fuoco, era una cosa che le era sempre sembrata complicata e nello stesso tempo rischiosa. Il fuoco era ora gestito solo in apposite stanze ignifughe, e solo a scopi di ricerca.
Aura prese la ciotola con la sua cena, e un cucchiaio, poi si diresse verso i suoi database di memoria e scelse uno dei suoi file, lo inserì nel memoryreader e una voce iniziò a diffondersi nella stanza.

sapore di scoperta e odore di fumo continua...

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