l'assegnazione parte 1




La convocazione mi arrivò esattamente venti soli prima. Non ne fui entusiasta fin dall’inizio.
Mi arrivò mentre ero al lavoro, il Centro gestionale mi convocava per un’assegnazione, poteva essere qualsiasi cosa, ma nel mio cuore sapevo che c’entrava con lui.
Quasi tutti sono felici di avere a che fare con lui e quando arriva l’assegnazione da parte del centro gestionale tutti sperano che si tratti di una parte importante.
Almeno così dicono, tutti voglio mostrarsi devoti. Anche se alla fine il piano del centro gestionale è noto solo ai nostri governanti, tutte le parti che ci installano dentro e che ci chiamano a recitare, per noi non significano assolutamente nulla e solo per loro hanno senso, o almeno così ci piace pensare. Io sinceramente dubito che sappiano esattamente cosa stiano facendo. Credo che vadano a tentativi sperando di aver avuto ragione il giorno in cui lui ricorderà. Ricorderà di come ha creato ogni cosa.
Non abbiamo mai avuto idea su come i Governanti abbiano saputo della sua venuta, negli anni sono circolate tante teorie, ma ad un certo punto è stato vietato parlarne in pubblico, proprio per non compromettere tutto.
Il nostro creatore è nato 30 cicli fa ma a quanto pare non sa di essere, si insomma, il nostro Dio. Almeno fino ad ora, dalla sua nascita il centro gestionale controlla letteralmente tutto quanto lo riguardi. La sua famiglia, le sue amicizie, le sue ragazze (pare ne abbia avute poche, comunque) persino ogni passante è accuratamente selezionato quando deve interagire con lui.
Ormai tutto ciò è ordinario, il nostro pianeta è piccolo e poco abitato, tutti sono al corrente della cosa, e visto che i Governanti ci hanno guidato saggiamente per circa trecento cicli, nessuno dubita della loro saggezza e della loro autorevolezza. Spiegarono che avrebbero gestito il Creatore fino a quando sarebbe stato pronto a sapere, a ricordare. Uno sviluppo errato della sua forma umana poteva significare la fine per tutti noi. O peggio, cicli e cicli di tirannia divina. Nessuno sa perché il creatore si sia manifestato in forma organica. E nessuno sa perché non ricordi nulla, qualcuno ipotizza che abbia scelto lui così per provare a vivere come noi, qualcuno dice che il passaggio al nostro mondo non è facile neppure per lui.
Nei primi anni fu difficile per i Governanti trattenere l’entusiasmo di molti. Impedire processioni di nuovi fedeli verso la cittadina di nascita del creatore fu impresa ardua. Per estrema onestà da parte dei Governanti (o forse per errore?) la notizia della nascita fu resa pubblica e i primi cicli furono sicuramente difficili per il Centro gestionale. Con il tempo la gente si abituò all’idea. Quando io nacqui il creatore aveva già 4 cicli.
Ovviamente più il bambino cresceva e più era vietato parlarne in pubblico, il pericolo che qualche voce arrivasse alle sue orecchie era estremamente preoccupante per i Governanti.
Il creatore lavorava presso un negozio di ricambi di impianti fonici all’interno di un centro commerciale. A quanto pare era un semplice commesso. Il centro commerciale era dall’altra parte della città e credo di non esserci mai stata. Quando il centro gestionale mi convocò, mi fissarono la data della mia assegnazione e mi diedero le istruzioni su cosa dire esattamente. Dovevo semplicemente comprare una nuova batteria quantica per il mio impianto fonico integrato.
Nessuno mi spiegò perché proprio io e a cosa sarebbe servita la mia visita, ma queste cose non le rivelavano a nessuno. Pare che la gestione del creatore sia una cosa parecchio complessa fatta di calcoli elaborati da diverse equipe di scienziati attrezzati col meglio che la tecnologia possa offrire.
Era semplicemente la questione più importante che il centro gestionale dovesse gestire.
Il mio colloquio durò pochi minuti, mi fu spiegato cosa avrei dovuto chiedere e mi fu spiegato quale atteggiamento tenere, comunque fui rassicurata, il grosso del lavoro l’avrebbe fatto il nanobot che mi avrebbero installato.
Mi diedero da bere un bicchiere d’acqua, dissero che il bot si sarebbe attivato solo per il tempo della mia visita e che poi il mio organismo l’avrebbe espulso in seguito.
I venti soli passarono come tanti altri, non ricevetti più altri messaggi dal Centro gestionale fino all’alba del giorno predetto. Quella sera feci fatica ad addormentarmi e sognai che la luna minore si schiantava contro il pianeta, ma stranamente nessuno si faceva male.
Tuttavia al risveglio mi sentivo calma e serena, evidentemente il nanobot era già entrato in funzione. Feci colazione con i miei genitori, loro sī che sembravano preoccupati e forse un po’ eccitati. Comunque non mi dissero nulla.
Subito dopo la mia visita sarei andata al lavoro, dove avevo chiesto un permesso di due ore. Poco dopo colazione uscii di casa, presi la mia motonavetta e mi avviai verso l’altra parte della città.
Quando arrivai al centro commerciale c’era ancora poca gente. Il negozio era al secondo piano interrato.
In un angolino poco visibile e frequentato spuntava la grossa insegna ad ologrammi. Fonocaww servizi fonici. Entrai, un paio di clienti guardavano degli impianti fonici nelle vetrine interne del negozio, in fondo il bancone era deserto. Mi avvicinai al bancone quando spuntò all’improvviso lui. Sapevo che era lui, forse per via del nanobot.



l'assegnazione continua...

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